Non c'è dubbio che il Museo Guggenheim di Venezia sia uno dei musei più visitati in città.

Situata nel Sestiere di Dorsoduro, all'interno di un edificio dall'architettura assolutamente peculiare, Palazzo Venier dei Leoni, la Collezione Peggy Guggenheim riesce a catalizzare l'attenzione di un pubblico assai eterogeneo.

Grandi e piccini, infatti, vengono qui, attratti dalle numerose iniziative del museo e, soprattutto, dalla grandiosità delle opere contenute all'interno.

In questo articolo, scopriamo cosa vedere all'interno del Museo Guggenheim di Venezia e quali capolavori non perdersi nel corso della visita.

Al Museo Guggenheim di Venezia, la nutrita collezione di opere all'interno del Palazzo Venier dei Leoni

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La terrazza esterna del Museo con vista sul Canal Grande e il Ponte dell'Accademia (foto di Adriano, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Affacciato sul Canal Grande, non molto lontano dalle Gallerie dell'Accademia, si trova il Museo Guggenheim.

Una visita a questo museo è una delle esperienze più emozionanti che si possano vivere a Venezia. Non parliamo soltanto dal punto di vista del grande valore della collezione qui ospitata, ma anche dal punto di vista storico e umano.

Palazzo Venier dei Leoni, che oggi appare incompiuto, era infatti la dimora veneziana della collezionista Peggy Guggenheim.

Ancora prima di visitare le ricchezze qui celate, è bene raccontare qualcosa in più anche sul luogo che le ospita.

Alcuni cenni su Palazzo Venier dei Leoni: cosa non perdere

Secondo il progetto iniziale, il palazzo doveva avere almeno un piano in più.

Probabilmente i lavori si fermarono per mancanza di fondi. Secondo alcune voci maligne, però, l'interruzione fu causata dall'invidia della famiglia Corner, che abitava il palazzo al di là del Canal Grande.

Qualunque sia la motivazione, oggi il museo è uno dei più importanti a Venezia con una invidiabile collezione di opere d'arte novecentesche.

La facciata è a dir poco superba e garantisce l'accesso alla biglietteria del Museo sia dal civico 701 sia 704.

Al centro dell'ingresso si trovano i Giardini, quello delle sculture Nasher e quello che espone alcune opere della collezione Rudolph Schulhof, di cui parleremo poi.

A coronare i giardini, da un lato l'esposizione permanente del museo, mentre dall'altro vi sono le mostre temporanee.

Vogliamo scoprirne di più?

Il Novecento al Museo Guggenheim a Dorsoduro: la provenienza delle opere

All'interno dell'arioso e luminoso palazzo sono custodite opere di più di 200 artisti. Qui si possono osservare capolavori che riassumono i principali movimenti d'avanguardia novecenteschi: Cubismo, Surrealismo, Espressionismo astratto americano e Futurismo.

Vi sono però anche opere rappresentative della pittura metafisica, dell’astrazione europea, della scultura d'avanguardia e non mancano opere d'arte africane, oceaniche e precolombiane.

Alcune opere sono state raccolte da Peggy Guggenheim nel corso della sua vita.

Altre, invece, sono state acquistate dalla Fondazione Solomon R Guggenheim dopo la sua morte, o anche donate.

Nel 2012, ad esempio, è giunta al museo la nota Collezione Schulhof, comprendente ben 84 lavori di artisti rappresentativi dell'arte non soltanto italiana, ma anche europea e americana.

Quali opere non perdere al Museo Guggenheim di Venezia

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Museo Guggenheim Venezia (foto di Marino Marini, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Non è certamente facile fare una selezione tra le opere delle diverse collezioni qui esposte.

La diversa natura dei lavori, nonché la diversa provenienza degli stessi, fa in modo che il complesso artistico qui esposto sia notevole ed eterogeneo.

Cercheremo ad ogni modo di selezionare le opere che, nel corso delle nostre visite, hanno colpito maggiormente il nostro occhio, certamente non esperto. In tal senso, segnaliamo che il Museo organizza numerose visite guidate per poter garantire un approccio più profondo e critico alla visita.

La Vestizione della Sposa di Max Ernst

Questa è certamente una delle opere che maggiormente colpisce i visitatori. Si tratta di un dipinto del 1940 che è esemplificativo del Surrealismo veristico o illusionistico di Max Ernst, artista che fu sposato a Peggy Guggenheim.

Ciò che è rappresentato qui lascia l'osservatore sconvolto: i colori sgargianti, i soggetti mostruosi, sia umani sia mutanti conservano in loro un certo carattere primordiale e scioccante.

L'impero della luce di René Magritte

Questa tela venne realizzata intorno alla metà degli Anni Cinquanta da René Magritte che già, prima di allora, aveva sviluppato lo stesso soggetto (una tela si trova a New York, una a Houston e una a Bruxelles).

Il tema trattato è una sorta di ossimoro ma su tela. Ciò che stride e lascia l'osservatore inquieto è la luce del sole che anziché illuminare la casa la ricopre di buio.

Si tratta di un altro esempio di pittura surrealista veristica.

La foresta incantata di Jackson Pollock

Questa è una delle opere rappresentative della maturità dell'artista. Si tratta di un'opera astratta dove Pollock utilizza la tecnica del dripping (sgocciolamento) per creare un movimento continuo sulla tela.

Il dipinto è stato realizzato sul finire degli Anni Quaranta.

Sulla Spiaggia di Pablo Picasso

Anche questa è senz'altro una delle opere preferite dell'intera Collezione.

L'opera risale al 1937 e illustra le due bagnanti, rappresentate in maniera aggraziata e, al contempo, mostruosa, mentre sono impegnate nel gioco della barchetta. Sullo sfondo, una figura misteriosa le osserva.

Dunque, se il mare e la spiaggia invitano alla calma e alla rilassatezza, la presenza della figura all'orizzonte traccia un velato senso di minaccia su tutta la composizione.

La Nascita dei desideri liquidi di Salvador Dalí

L'opera è stata composta sul finire degli Anni Venti, quando Salvador Dalì aderiva al movimento surrealista.

Il soggetto è la rappresentazione dell'aggressività paterna rappresentata attraverso la leggenda di Guglielmo Tell, naturalmente rielaborata attraverso il genio dell'artista.

La scena è inquietante, le figure disturbanti e grottesche, fuse in un unico soggetto ermafrodita che compendia il padre, il figlio e forse anche la madre.

La torre rossa di Giorgio de Chirico

De Chirico è considerato uno degli artisti ispiratori del movimento surrealista. In effetti, soggetti allucinati, più punti di luce e un'atmosfera sognante contraddistinguono le opere di De Chirico.

Anche ne La Torre Rossa la sensazione generale è quella di vaga nostalgia per qualcosa che non è ancora accaduto o che non accadrà mai. L'assenza di azioni e la presenza di numerose ombre che si allungano sulla scena getta sull'opera un generale senso di ansia.

Come visitare il Museo Guggenheim di Venezia: i nostri consigli

Visitare la collezione Peggy Guggenheim è certamente un'esperienza che lascia il segno.

Per questo motivo, noi consigliamo che la visita venga accompagnata dalle spiegazioni di una guida che possa introdurre al meglio nell'esperienza visiva ed emozionale.

Segnaliamo inoltre che molto spesso il Museo organizza visite guidate e laboratori didattici anche per i più piccoli, in modo che possano essere introdotti all'arte contemporanea in modo sempre nuovo ed originale.

Infine, vale la pena consultare il sito del museo perché molto spesso vengono organizzate delle giornate con ingresso gratuito.

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In copertina: L'ingresso al Museo. Foto di G.Lanting, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons