Tra Campo dei Carmini e Campo Santa Margherita si trova un tesoro nascosto di Venezia: la Scuola Grande dei Carmini.

L'edificio è noto soprattutto per ospitare un grande capolavoro di Giambattista Tiepolo, ma certamente non è l'unica meraviglia conservata qui.

Scopriremo di più di Tiepolo e della Scuola dei Carmini nel corso dell'articolo.

Scuola Grande dei Carmini a Venezia: un inestimabile patrimonio di arte e storia

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La Sala Capitolare all'interno della Scuola Grande dei Carmini (foto di Richard Mortel - flickr - CC BY-NC-SA 2.0)

Nel cuore del Sestiere di Dorsoduro, a pochi passi dal clamore e dall'allegria che contraddistinguono Campo Santa Margherita, troviamo la nota Scuola Grande dei Carmini. Insieme a quella di San Marco, San Rocco, San Giovanni e quella di Santa Maria della Carità (oggi sede dell'Accademia) è una delle 5 Scuole Grandi rimaste a Venezia.

Un tempo, infatti, esse erano 9 e raggruppavano al loro interno le ricche famiglie veneziane che non avevano accesso al potere della Repubblica.

La loro funzione primaria era di assistenza ai più bisognosi ma, in realtà, esse diventarono ben presto simbolo di prestigio e ricchezza senza pari.

Così certamente è per la Scuola Grande dei Carmini.

La storia della Scuola Grande dei Carmini a Venezia

Facciata della Scuola Grande dei Carmini dal lato di Campo Santa Margherita
Facciata della Scuola Grande dei Carmini dal lato di Campo Santa Margherita (foto di Didier Descouens, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Nel 1594 nasce la Scuola del Santissimo Abito della Madonna Carmelitana, ai tempi del Doge Pasquale Cicogna. La Scuola diviene "Grande" solo 200 anni dopo, riconosciuta dal Consiglio dei Dieci, uno dei massimi organi di governo della Repubblica.

Questa Scuola si distingue dalle altre più antiche perché ammetteva anche le donne all'interno dei membri della confraternita.

Il compito della Scuola era quello di aiutare la parte della comunità più povera e far sposare le ragazze in età da marito che non avevano dote.

Inizialmente la Scuola aveva sede presso l'altare della Vestizione, all'interno della Chiesa dei Carmini. Un po' alla volta, però, la Scuola diventa sempre più importante ed arriva ad acquistare piccoli spazi adiacenti alla chiesa, fino ad arrivare alla costruzione di un intero edificio.

Sul finire del Seicento la Scuola era agibile ma, tranne qualche stucco e altare, era ancora piuttosto spoglia. In effetti, l'intento era quello di dare assistenza ai più poveri, ma c'era comunque bisogno di dare lustro all'associazione.

Nel Settecento la Scuola dei Carmini diviene il capolavoro che conosciamo

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Stucchi nel corridoio della Scuola ((foto di Richard Mortel - flickr - CC BY-NC-SA 2.0))

Nel Settecento si decide che la Scuola doveva essere decorata a dovere.

Si completano i dipinti alle pareti delle sale del Capitolo e dell'Albergo, ma soprattutto si dà spazio al Tiepolo per la decorazione del soffitto della Sala Capitolare e allo Zompini per la decorazione della Sala dell'Archivio e il soffitto della Sala dell'Albergo.

Purtroppo, poco tempo dopo, fu anche l'inizio della decadenza: con l'arrivo di Napoleone, infatti, la Scuola fu soppressa per ben 2 volte (siamo a inizio Ottocento).

Attualmente, la Scuola è stata ripristinata come luogo di culto, ma è anche uno dei più importanti Musei di Venezia.

Cosa vedere all'interno della Scuola Grande dei Carmini a Dorsoduro

Dall'esterno, le uniche due facciate visibili sono quelle rivolte a sud, verso Campo Santa Margherita, e verso ovest, parallelo alla Chiesa.

L'edificio ci appare bianchissimo e barocco, frutto di una splendida copertura in pietra d'Istria.

Entriamo però all'interno, dove le opere rispettano quasi del tutto la loro collocazione originaria.

Qui la magia ha inizio.

La Cappella di Santa Maria del Carmelo

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La bellezza del corridoio che porta verso la Sala Capitolare (foto di Didier Descouens, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Non appena si entra, al piano terra sulla destra, si trova una cappella in stile barocco ad un'unica navata. Qui si trova la famosa pala della Madonna del Carmelo di Sante Piatti.

Dalla cappella è possibile anche accedere alla sagrestia, dove la volta a botte è decorata da bellissimi stucchi.

Prima di arrivare alla Sala Capitolare, si passa per il corridoio e il meraviglioso scalone. Anche qui non si può non rimanere incantati dai pregevoli stucchi che decorano ogni angolo.

Finalmente, eccoci.

Lo splendore della Sala Capitolare

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Lo splendore della Sala Capitolare: in fondo si vede l'altare posizionato al di là dell'arco ((foto di Didier Descouens, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Al secondo piano, si trova la sala di rappresentanza della Scuola. Proprio qui si trovano le opere più preziose tra le quali, neanche a dirlo, i dipinti di Tiepolo.

Oltre al soffitto, però, colpisce particolarmente anche la parete di fondo con l'altare, posizionato al di là di un arco trionfale realizzato da Abbondio Stazio, stuccatore svizzero.

Nella nicchia d'altare (falsa), si trova la statua della Vergine col Bambino, realizzata nel Seicento da Bernardo Falcone.

Tutt'intorno, sulle pareti, numerosi dipinti dai colori tenebrosi, tipici della pittura veneziana del tempo e in netto contrasto con la luminosità del soffitto.

E, in effetti, ora lo sguardo non può che correre verso l'alto, dove si trovano le 9 tele realizzate da Giambattista Tiepolo.

Il tema centrale è la visione di Maria avuta dall'allora priore dei Carmelitani nel 1251, San Simone Stock.

La visione è stupefacente perché Maria sembra proprio personificare la città di Venezia che si staglia su un cielo multicolore, realistico e onirico al tempo stesso.

Tutt'attorno le altre tele sottolineano ancora di più il messaggio centrale, mentre il piano umano e divino vengono bilanciati perfettamente.

Quest'opera di Tiepolo è stata oggetto di numerosi restauri, il primo dopo poco anni dal collocamento sul soffitto, quando la tela centrale cadde.

La Sala dell'Archivio e il magnifico pavimento

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La sala dell'archivio con lo splendido pavimento (foto di Didier Descouens, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

In questa sala, contrariamente alla precedente, gli occhi si fissano a terra.

Il pavimento è infatti realizzato con marmi policromi intarsiati creando degli splendidi disegni a stella.

Si trovano inoltre qui i dipinti realizzati da Giovanni Battista Piazzetta, tra cui il famoso Giuditta e Oloferne.

La Sala dell'Albergo, l'attuale museo della Scuola

sala dell'albergo all'interno della scuola grande dei carmini
La Sala dell'Albergo (foto di Didier Descouens, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Nonostante il nome, questo luogo non è stato destinato all'ospitalità dei meno abbienti. In realtà, qui si tenevano le riunioni della cancelleria.

Un bellissimo intarsio in marmi policromi decora il pavimento, mentre una cornice lignea di gusto rococò decora il soffitto.

Questa sala è oggi un piccolo museo: sono esposti lo stendardo della Scuola e alcuni degli arredi e paramenti sacri.

Informazioni utili sulla Scuola Grande dei Carmini

Il meraviglioso palazzo si trova a poche centinaia di metri dal nostro Bakarò.

Normalmente è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 17 e ha un biglietto di ingresso al costo di 7 euro a persona.

E non appena la tua visita sarà terminata, noi saremo pronti ad accoglierti poco più in là, in Campo Santa Margherita!

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