Benvenuti nel Ghetto di Venezia, un luogo dal fascino unico e dalla storia millenaria.

Il Ghetto di Venezia è stato il primo quartiere ebraico al mondo, creato nel 1516 su disposizione del Doge per confinare gli ebrei in un'area specifica della città. Nel corso dei secoli, la comunità ebraica ha dovuto affrontare numerose restrizioni e discriminazioni, ma anche raggiungere importanti traguardi culturali ed economici.

Oggi, invece, il Ghetto di Venezia è un luogo ricco di attrazioni culturali ed artistiche, un'occasione imperdibile per scoprire la cultura ebraica, l'arte e l'architettura del quartiere, ma anche per assaggiare i piatti tipici della tradizione culinaria ebraica veneziana.

In questo articolo ti portiamo alla scoperta del Ghetto di Venezia, il più antico d'Europa, attraverso la sua storia, le cose da vedere e anche qualche informazione tecnica su come raggiungerlo.

Ghetto Venezia: perché dovresti includerlo nei tuoi itinerari

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Foto di Adriano via Wikimedia Commons

Il Ghetto di Venezia è uno dei luoghi più interessanti e suggestivi della città lagunare, con una storia millenaria che ha visto la comunità ebraica affrontare numerosi ostacoli ma anche raggiungere importanti traguardi culturali ed economici.

Si tratta di un luogo straordinario per la storia e per la vivacità della comunità che lo abita ancora oggi.

È un'occasione unica per scoprire la cultura ebraica, l'arte e l'architettura del quartiere, ma anche per assaggiare la cucina tipica.

Insomma, venire qui significa conoscere un pezzo di storia della città lagunare che ha contribuito a renderla unica al mondo.

Tutto inizia da un termine: la storia della parola "ghetto"

Forse non lo sai, ma il termine "ghetto" fu inventato proprio nella Venezia del Cinquecento.

Non si è certi su quale sia l'effettiva origine di questa parola (ghèto in dialetto veneziano). Vi sono però 4 ipotesi, di cui solo una è quella più accreditata.

Si ritiene infatti che ghetto derivi da "getto", che significava "colata di metallo fuso" (operazione che veniva svolta nelle fonderie situate nei pressi dell'attuale ghetto).

A ogni modo, in seguito il termine ha assunto un significato più ampio, per indicare qualsiasi quartiere in cui una minoranza etnica o religiosa è costretta a vivere.

La storia del Ghetto ebraico di Venezia

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Il Ghetto di Venezia ha una storia complessa e articolata, caratterizzata da momenti di grande difficoltà ma anche da importanti traguardi.

I primi ebrei iniziano a stabilirsi a Venezia già prima dell'anno Mille, ma fino al tardo Trecento potevano scegliere l'area della città che preferivano per stabilirsi.

La comunità ebraica si distingue per ricchezza e vivacità culturale, tanto da arrivare a destare molte preoccupazioni nella comunità locale.

Per questo motivo, nel 1516, la Serenissima Repubblica di Venezia stabilisce che da quel momento in avanti gli Ebrei avrebbero potuto abitare solo l'area del Ghetto. Si trattava di una situazione già nota a Venezia, poiché vi erano già zone come il Fondaco dei Tedeschi o quello degli Ottomani.

La comunità ebraica continua a crescere, nonostante la persecuzione degli ebrei in Europa tra il XIII e il XVI secolo. Per questo motivo, gruppi di ebrei di diversa provenienza (come ashkenaziti, sefarditi) iniziano ad arrivare in numero crescente in città.

Il quartiere ebraico era un'area recintata, con un solo ingresso e un'unica uscita, entrambi chiusi di notte. La recinzione era costituita da muri e porte di accesso, che erano controllate da guardie armate. Nel ghetto si viveva in condizioni di sovraffollamento, con numerose famiglie costrette a condividere piccoli appartamenti. Tuttavia, la comunità ebraica riesce a far fronte alle difficoltà e ad organizzarsi per migliorare le proprie condizioni di vita.

Nel corso dei secoli successivi, il ghetto diviene oggetto di restrizioni e limitazioni sempre maggiori, ma al contempo diviene anche un centro di cultura ebraica, dove si sviluppano numerose attività culturali e religiose.

Nel XVII secolo, la comunità ebraica di Venezia si distingue tra per essere tra le prime al mondo ad avere una stampa ebraica.

Con l'arrivo dell'età napoleonica, la Repubblica di Venezia cade e il ghetto viene abolito nel 1797.

Nel 1866, dopo l'unificazione d'Italia, gli Ebrei ottengono la piena cittadinanza italiana e vengono liberati da ogni restrizione.

La storia del Novecento la conosciamo bene, ma oggi il ghetto ebraico è uno dei luoghi più interessanti da visitare in città, essendo un importante centro della vita ebraica in Italia.

Cosa vedere nel Ghetto ebraico di Venezia

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Foto di Dimitris Kamaras via Flickr

Il Ghetto di Venezia è un luogo ricco di attrazioni culturali ed artistiche, tra cui cinque sinagoghe ancora esistenti e il Museo Ebraico di Venezia.

La visita può iniziare dal Campo del Ghetto Nuovo, il cuore del ghetto, caratterizzato da un grande spiazzo circondato da edifici piuttosto alti (si sa che nei ghetti, non solo a Venezia, si cercava di espandersi in altezza).

Sul Campo si affaccia il Museo ebraico che espone una vasta collezione di oggetti rituali e testimonianze della vita quotidiana della comunità ebraica.

Attualmente il museo è chiuso per dei lavori di restauro, ma ospita una collezione permanente di oggetti rituali e di uso domestico, tessuti di addobbo della Torah e della sinagoga, una collezione di kethuboth (ovvero i contratti matrimoniali), e anche un'antica collezione di libri tra cui annoveriamo uno dei primi Talmud, stampato da Daniel Bomberg nel Cinquecento.

Da vedere sono inoltre le Sinagoghe, anche se non è molto facile riconoscerle dall'esterno perché sono collocate all'interno di palazzi dalle più varie destinazioni d'uso. A ogni modo, ciò che conta davvero è quanto è custodito all'interno.

Le più belle sono sicuramente la Sinagoga della Grande Scuola Tedesca, risalente al 1527, e la Sinagoga della Scuola Canton, di qualche anno successiva.

Non dimentichiamoci di dare uno sguardo alla cartellonistica della zona. Il modo migliore per immergersi in questo straordinario quartiere è partire dal Sotoportego de Gheto e iniziare a vagare per le calli, in modo da carpire al meglio l'atmosfera del luogo.

Come raggiungere il Ghetto di Venezia

Il Ghetto di Venezia si trova nel sestiere di Cannaregio, vicino alla stazione ferroviaria di Santa Lucia.

È sufficiente superare il fascinoso Ponte delle Guglie (provenendo dalla stazione) e svoltare subito a sinistra. Poco dopo, sulla destra si vedrà un piccolo passaggio nel muro che reca la scritta "Sotoportego de Gheto". Il tuo viaggio può avere inizio da lì.

Se vuoi raggiungerlo con i mezzi pubblici, la fermata denominata "Guglie" è senz'altro quella più vicina.

Hai mai visitato il Ghetto ebraico?